
20. Maggio 2021 Il sorriso: arma vincente per il Leader di oggi
Il sorriso può essere aperto e dilagante o, a volte, accennato, può essere misterioso ed enigmatico. Qualunque sia la sfumatura, il sorriso scandisce il ritmo della nostra vita dandole profondità. E’ veicolo di emozioni, ispirazioni ed immaginazione; un atto importante all’interno dell’interazione umana, in quanto contribuisce spesso alla creazione di relazioni empatiche.
Sin dall’antichità, il sorriso ha saputo stimolare il pensiero ed il genio di artisti, scienziati, filosofi, che hanno cercato di coglierne al meglio il senso ed il significato più profondo. Appare sorprendente come ognuno di loro sia approdato a conclusioni inattese e spesso divergenti, considerando il sorriso come qualcosa di sciocco o, viceversa, come sinonimo di grande intelligenza.
Darwin, ad esempio, nel suo saggio L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli altri animali (1872), spiegando i meccanismi cognitivi della specie, ha definito il sorriso come “l’abitudine di emettere suoni fragorosi” riducendolo ad una dimostrazione di debolezza.
In uno studio del 1924 lo psicologo Carney Landis ha individuato addirittura 19 tipi di sorriso, 6 dei quali legati a sentimenti di piacere, soddisfazione e felicità, al contrario degli altri, connessi a sentimenti di dolore, imbarazzo, disagio e tristezza.
Eppure ai tempi degli Antichi Greci tutto era diverso: figure illustri come Ippocrate e Galeno (V e IV sec. a.C.) attribuivano alla risata il potere di influire positivamente sul decorso della malattia. Mai come oggi, in un momento storico così complesso, sembra tornare attuale questa accezione di sorriso quale “antidoto” per superare le criticità e cambiare il nostro approccio alla vita in maniera trasversale.
Seppure con uno sguardo sintetico, la mia attenzione e riflessione, quindi, sono rivolte al potere del sorriso non solo nel quotidiano quanto anche all’interno delle organizzazioni e del mondo dell’impresa. Sorridere può diventare uno strumento funzionale in alcune fasi aziendali per smussare gerarchie e innestare relazioni umane più salde tra i diversi stakeholder interni all’azienda stessa, azzerando le distanze e rinfrancando quell’idea di network tanto attuale quanto spesso “fittizia”.
Il sorriso può generare fiducia e sappiamo quanto questa possa rivelarsi un “incentivo” molto più potente di qualsiasi altro di natura economica, accrescendo la motivazione di chi vive l’azienda e punta a raggiungere quotidianamente obiettivi sempre più alti. Quando si ride insieme si crea complicità, significa che si sta condividendo qualcosa che tocca alle pance in maniera profonda; in tal senso ricordo tanti momenti di vita aziendale in cui ho convintamente utilizzato la gentilezza di un sorriso per dare un feedback difficile ad un mio collaboratore piuttosto che condividere con un partner una difficoltà o un rischio sul fronte del business. Allo stesso modo, ricordo la forza dei momenti vincenti in cui il sorriso si fa ampio per la gioia del successo ed è bello insieme festeggiare. E in quei momenti, il leader che ti è stato al fianco con la capacità di sorridere anche nelle fasi di difficoltà emerge come un leader autentico.
Dunque Sorridere è, a mio avviso, un’arma vincente per il Leader oggi: una manifestazione della sua capacità di proiettare la visione ed infonderla in chi lo circonda, dirigendo l’impresa e le persone che ne sono l’anima verso nuovi traguardi ancora da realizzare.
Stiamo vivendo un momento storico di cambiamenti, caratterizzato da una forte connotazione sociologica e psicologica, volta a valorizzare le qualità delle donne e degli uomini che sono l’azienda. Personalmente, non posso che rimarcare l’importanza che ha da sempre avuto per me l’energia propulsiva e gratificante del ridere e del sorridere, libera espressione dell’emotività, forse il più naturale atto istintivo che genera condivisione.
Massimo Quizielvù, Managing Director — Glasford International Italy
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