La terza dimensione della Governance: il valore aggiunto del capitale umano

Resistere non conta, serve coltivare un nuovo sguardo

Negli ulti­mi mesi, la situ­azione di dis­con­ti­nu­ità ha con­tribuito a cam­biare repenti­na­mente il con­testo in cui le aziende si trovano ad oper­are, spo­stan­do sem­pre più l’attenzione sul­la per­sona, sul­lo svilup­po del­la lead­er­ship, sul­la capac­ità di accogliere il cam­bi­a­men­to per con­tribuire alla cresci­ta sana del mod­el­lo eco­nom­i­co e sociale di cui l’azienda stes­sa si nutre.

L’approccio data-cen­tri­co che ha carat­ter­iz­za­to il proces­so deci­sion­ale strate­gi­co fin qui si è riv­e­la­to insuf­fi­ciente ed inca­pace di resti­tuir­ci risposte e soluzioni in un con­testo così mutev­ole ed impreved­i­bile. Oggi pare, più che mai, con­verg­ere su un mod­el­lo cen­tra­to sul­la sin­er­gia tra intel­li­gen­za arti­fi­ciale e umana.

Forse, ci è volu­ta una pan­demia per accel­er­are il cam­bi­a­men­to, per trop­po tem­po rimanda­to, per gener­are rif­les­sioni, intrapren­dere un nuo­vo per­cor­so nel “New Nor­mal”. «L’uomo al cen­tro» non è più l’eccezione alla rego­la, una novità da testare, ma lo Spazio di movi­men­to, por­ta­tore di Val­ori e gen­er­a­tore di Relazioni.

Serve cam­biare prospet­ti­va: esplo­rare e, così, vedere ciò che è nuo­vo anche in un con­testo che appare chiu­so e peri­colante.

Facen­do leva su questi rin­no­vati aspet­ti, nei quali l’intelligenza emo­ti­va ritor­na ad essere un grande abil­i­ta­tore, goden­do di una visione tridi­men­sion­ale, sarà dunque pos­si­bile real­iz­zare un nuo­vo mod­el­lo orga­niz­za­ti­vo davvero agile, sosteni­bile ed empati­co. Non bas­ta più anal­iz­zare il mer­ca­to in modo bidi­men­sion­ale (ver­ti­cale nel­la conoscen­za strut­tura­ta delle com­pe­ten­ze nei diver­si ruoli orga­niz­za­tivi, oriz­zon­tale, cross-indus­try, nel­la conoscen­za trasver­sale) per avere un ven­taglio di soluzioni e oppor­tu­nità più ampie. Ora più che mai si richiede pro­fon­dità nel­la conoscen­za del­la cul­tura e del­la biografia dei leader, rispet­to al sis­tema val­o­ri­ale e alla visione dell’impresa.

Solo esplo­ran­do le tre dimen­sioni è pos­si­bile accom­pa­gnare l’impresa nel­la sua evoluzione, proi­et­tan­dola nel futuro.

All’inizio di ques­ta crisi, svuo­tate le scrivanie nei nos­tri uffi­ci, abbi­amo riscop­er­to improb­a­bili spazi intorno a noi, che sono diven­tati set­ting di sfide quo­tid­i­ane. Noi di Glas­ford abbi­amo deciso di intrapren­dere un per­cor­so di “anal­isi” e ripo­sizion­a­men­to strate­gi­co che ci vede oggi par­larvi con una rin­no­va­ta con­sapev­olez­za: non siamo “cac­cia­tori di teste”, siamo Evo­lu­tion­ers. Peo­pleDis­cov­ery è la locuzione che abbi­amo scel­to per sos­ti­tuire Head­Hunt­ing, espres­sione nel­la quale non ci riconos­ci­amo pien­amente. E’ nel val­ore dell’Umanesimo che ci siamo riscop­er­ti azien­da per le aziende, al fian­co di leader, capi di impre­sa e delle loro prime linee man­age­ri­ali, per guidare la trasfor­mazione e l’evoluzione delle orga­niz­zazioni.

Con­tare su orga­niz­zazioni intel­li­gen­ti è pos­si­bile quan­do si è capaci di gener­are relazioni di val­ore ed un cir­co­lo vir­tu­oso tra cap­i­tale umano e imp­rese. Con lo sguar­do sem­pre oltre, sup­por­t­i­amo i nos­tri Cli­en­ti nel costru­ire con­nes­sioni tra la cul­tura azien­dale e quel­la di ogni per­sona all’interno dell’organizzazione. Cre­di­amo che chi si occu­pa di Exec­u­tive Search deb­ba far­si pro­mo­tore coscien­zioso di questi flus­si per essere insieme pro­tag­o­nisti di una evoluzione del­la comu­nità e del sis­tema imp­rese, per vin­cere le sfide che il New Nor­mal ci pone davan­ti.

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