
1. Dicembre 2020 La terza dimensione della Governance: il valore aggiunto del capitale umano
Resistere non conta, serve coltivare un nuovo sguardo
Negli ultimi mesi, la situazione di discontinuità ha contribuito a cambiare repentinamente il contesto in cui le aziende si trovano ad operare, spostando sempre più l’attenzione sulla persona, sullo sviluppo della leadership, sulla capacità di accogliere il cambiamento per contribuire alla crescita sana del modello economico e sociale di cui l’azienda stessa si nutre.
L’approccio data-centrico che ha caratterizzato il processo decisionale strategico fin qui si è rivelato insufficiente ed incapace di restituirci risposte e soluzioni in un contesto così mutevole ed imprevedibile. Oggi pare, più che mai, convergere su un modello centrato sulla sinergia tra intelligenza artificiale e umana.
Forse, ci è voluta una pandemia per accelerare il cambiamento, per troppo tempo rimandato, per generare riflessioni, intraprendere un nuovo percorso nel “New Normal”. «L’uomo al centro» non è più l’eccezione alla regola, una novità da testare, ma lo Spazio di movimento, portatore di Valori e generatore di Relazioni.
Serve cambiare prospettiva: esplorare e, così, vedere ciò che è nuovo anche in un contesto che appare chiuso e pericolante.
Facendo leva su questi rinnovati aspetti, nei quali l’intelligenza emotiva ritorna ad essere un grande abilitatore, godendo di una visione tridimensionale, sarà dunque possibile realizzare un nuovo modello organizzativo davvero agile, sostenibile ed empatico. Non basta più analizzare il mercato in modo bidimensionale (verticale nella conoscenza strutturata delle competenze nei diversi ruoli organizzativi, orizzontale, cross-industry, nella conoscenza trasversale) per avere un ventaglio di soluzioni e opportunità più ampie. Ora più che mai si richiede profondità nella conoscenza della cultura e della biografia dei leader, rispetto al sistema valoriale e alla visione dell’impresa.
Solo esplorando le tre dimensioni è possibile accompagnare l’impresa nella sua evoluzione, proiettandola nel futuro.
All’inizio di questa crisi, svuotate le scrivanie nei nostri uffici, abbiamo riscoperto improbabili spazi intorno a noi, che sono diventati setting di sfide quotidiane. Noi di Glasford abbiamo deciso di intraprendere un percorso di “analisi” e riposizionamento strategico che ci vede oggi parlarvi con una rinnovata consapevolezza: non siamo “cacciatori di teste”, siamo Evolutioners. PeopleDiscovery è la locuzione che abbiamo scelto per sostituire HeadHunting, espressione nella quale non ci riconosciamo pienamente. E’ nel valore dell’Umanesimo che ci siamo riscoperti azienda per le aziende, al fianco di leader, capi di impresa e delle loro prime linee manageriali, per guidare la trasformazione e l’evoluzione delle organizzazioni.
Contare su organizzazioni intelligenti è possibile quando si è capaci di generare relazioni di valore ed un circolo virtuoso tra capitale umano e imprese. Con lo sguardo sempre oltre, supportiamo i nostri Clienti nel costruire connessioni tra la cultura aziendale e quella di ogni persona all’interno dell’organizzazione. Crediamo che chi si occupa di Executive Search debba farsi promotore coscienzioso di questi flussi per essere insieme protagonisti di una evoluzione della comunità e del sistema imprese, per vincere le sfide che il New Normal ci pone davanti.
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