Emanuela Ferro Human Capital Due Diligence Una leva competitiva

Human Capital Due Diligence: una leva competitiva

Emanuela Ferro Human Capital Due Diligence Una leva competitiva

L’articolo di Emanuela Ferro (Head of Executive Search di Glasford International Italy), è inserito nella rubrica “The Human M&A Path” in collaborazione con Dealflower.

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Uno degli ele­men­ti chi­ave per la buona rius­ci­ta di un deal è la qual­ità del Cap­i­tale Umano di cui è dota­ta l’impresa. Che le com­pe­ten­ze siano già in poten­za pre­sen­ti in azien­da o che si trat­ti di acquisir­le dal mer­ca­to, l’esperienza mat­u­ra­ta in Glas­ford al fian­co degli stake­hold­er di set­tore ci ha por­tati a sug­gerire, per un’operazione di suc­ces­so, di portare in par­al­le­lo Busi­ness Due Dili­gence e Human Cap­i­tal Due Dili­gence. Ciò con­sente di ottenere un’importante leva com­pet­i­ti­va, in ter­mi­ni di tem­pi e qual­ità, nel­la com­pren­sione del val­ore espres­so dall’impresa attra­ver­so com­pe­ten­ze e orga­niz­zazione, e di come ridefinir­le, imple­men­tar­le e far­le evol­vere in lin­ea con i nuovi obi­et­tivi azien­dali.

Ma cosa sig­nifi­ca questo in con­cre­to? Quali sono le richi­este che gli azion­isti di mag­gio­ran­za ci pon­gono in Human Cap­i­tal Due Dili­gence e come è pos­si­bile rispon­dere con soluzioni effi­caci che sostengano il rag­giung­i­men­to degli obi­et­tivi pre­visti da busi­ness plan?

Finanza, imprenditoria, industry: la rilevanza di una lettura integrata

Per pri­ma cosa serve oper­are con un approc­cio con­sulen­ziale ded­i­ca­to al mon­do M&A e una sen­si­bil­ità ibri­da, in gra­do di coni­u­gare lin­guag­gi spes­so dis­tan­ti: quel­lo finanziario, quel­lo impren­di­to­ri­ale e quel­lo dell’industry di rifer­i­men­to (man­i­fat­tura, servizi, spazian­do in tut­ta la ric­chez­za rap­p­re­sen­ta­ta dalle oppor­tu­nità del made in Italy su cui si con­cen­tra­no la mag­gior parte dei deal oggi: food, mec­ca­tron­i­ca, life sci­ence, tec­nolo­gia…).

In secundis, che si trat­ti del­la ricer­ca e selezione dei leader, del­lo svilup­po delle com­pe­ten­ze man­age­ri­ali o del­la definizione del­la Tal­ent Strat­e­gy dell’azienda, bisogna par­tire sem­pre da un’anal­isi degli ele­men­ti pecu­liari dell’operazione stra­or­di­nar­ia. Per citarne alcu­ni: arti­co­lazione dei mod­el­li di gov­er­nance; sce­nari e sfide di mer­ca­to per incre­mentare la pro­pria com­pet­i­tiv­ità; tem­pi di usci­ta e modal­ità e dimen­sioni di inves­ti­men­to per accrescere il val­ore dell’operazione. Essi sono stret­ta­mente cor­re­lati agli aspet­ti Human Cap­i­tal e trascu­rar­li nel­la fase di definizione di quale man­ag­er e quali com­pe­ten­ze selezionare rischierebbe di allon­tanare sig­ni­fica­ti­va­mente dagli obi­et­tivi atte­si del deal nonché dal­la pos­si­bil­ità di accrescere nel tem­po il val­ore dell’impresa.

Le meta capacità per vincere le sfide dell’evoluzione d’impresa

In questi anni di con­tin­uo con­fron­to tra Glas­ford e il mer­ca­to M&A mi sono spes­so sen­ti­ta dichiarare neces­sità come la seguente: “Ho bisog­no di un man­ag­er oper­a­ti­vo dota­to di una visione strate­gi­ca ampia, in gra­do di par­lare in maniera asserti­va con l’imprenditore, sem­plice con i col­lab­o­ra­tori, e al con­tem­po di rap­p­re­sentar­ci ai tavoli isti­tuzion­ali e, domani, di pot­er essere un inter­locu­tore sti­ma­to e cred­i­bile agli occhi di nuovi investi­tori, a liv­el­lo inter­nazionale e su dimen­sioni anco­ra più ril­e­van­ti. Ho bisog­no di un achiev­er che sap­pia far crescere l’azienda sec­on­do i prin­cipi del­la sosteni­bil­ità; di un dig­i­tal enabler che favorisca la tran­sizione tec­no­log­i­ca a gran pas­so, sen­za las­cia­re indi­etro le per­sone e con­seguen­do la fidu­cia di tut­ti gli stake­hold­er”.

Quel­la che spes­so ha assun­to le dimen­sioni di una big chal­lenge dagli ossi­mori irri­solvi­bili è “sem­plice­mente” una con­dizione intrin­se­ca alle oper­azioni stra­or­di­nar­ie: la neces­sità dell’impresa di uno spazio dinam­i­co, di repenti­na evoluzione del­la sua com­p­lessità. Ma come met­ter­lo in sicurez­za attra­ver­so l’asset del Cap­i­tale Umano?

La rispos­ta arri­va dalle meta capac­ità: pre­dis­po­sizioni, atti­tu­di­ni e soft skill attra­ver­so cui gli indi­vidui sono in gra­do di atti­vare conoscen­ze e abil­ità più speci­fiche per affrontare prob­le­mi com­p­lessi e adat­tar­si a con­testi diver­si. Saran­no pro­prio queste a con­sen­tire ai leader di mis­urar­si con effi­ca­cia con la sfi­da più ard­ua: non, come l’esempio più sopra tradisce, strut­turare e/o con­sol­i­dare in ingres­so dipar­ti­men­ti azien­dali, ma piut­tosto affrontare con flessibil­ità di pen­siero e curiosità oppor­tu­nità in divenire (nuovi mer­cati di sboc­co, gov­er­nance più arti­co­late, quo­tazioni in bor­sa…). Le meta capac­ità sono “mate­ria preziosa” in quan­to fun­gono da pred­it­tori: aiu­tano cioè a val­utare il poten­ziale del­la per­sona e a prevedere la sua capac­ità di oper­are con suc­ces­so in con­testi futuri ben oltre i com­por­ta­men­ti fino­ra agi­ti.

Le meta capac­ità diven­tano dunque un ele­men­to fon­da­men­tale nel­la val­u­tazione inter­na così come nel­la ricer­ca e selezione del man­ag­er “ide­ale”, o nei piani di svilup­po man­age­ri­ale: capac­ità di adat­ta­men­to, flessibil­ità cog­ni­ti­va, rif­lessiv­ità, capac­ità di auto-osser­vazione e con­sapev­olez­za. Se aggiun­giamo anche “impren­di­tiv­ità”, lead­er­ship pio­ner­is­ti­ca e cre­ativ­ità abbi­amo rias­sun­to il pro­fi­lo del leader più comune­mente ricer­ca­to in un’operazione stra­or­di­nar­ia.

Selezionare ed ingag­gia­re questi leader è un’impresa essa stes­sa com­p­lessa, che si trat­ti di un CEO, un CFO, un Diret­tore HR o com­mer­ciale: richiede, come descrit­to, un approc­cio con­sulen­ziale ded­i­ca­to, i giusti tem­pi (Human Cap­i­tal Due Dili­gence) e stru­men­ti. Su quest’ultimo aspet­to, è impor­tante dire che le meta capac­ità non si leg­gono da cur­ricu­lum: van­no inda­gate con cura nelle fasi di inter­vista, dedotte dai com­por­ta­men­ti agi­ti e/o lette attra­ver­so speci­fi­ci assess­ment.

M&A Path

Per questi motivi in Glas­ford abbi­amo real­iz­za­to il pro­to­col­lo M&A Path, con­vin­ti del­la pecu­liar­ità e ril­e­van­za di questo mon­do e del­la con­nes­sione con il Cap­i­tale Umano. Una dec­li­nazione anco­ra più pun­tuale del­la nos­tra esplo­razione tridi­men­sion­ale (mer­ca­to, orga­niz­zazione, per­sona) che con­sente, attra­ver­so l’analisi Human Cap­i­tal degli ele­men­ti chi­ave dell’operazione, di proi­ettare l’impresa nel futuro e di aiu­tar­la ad accrescere il suo val­ore.

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