24. Febbraio 2022 Evolutioners’ wor(l)d: Valeria Palombini, Human Capital Solutions Director
Nello scenario in cui le imprese sono chiamate ad agire, caratterizzato da una complessità crescente, è sempre più importante che i leader sappiano mettere le persone al centro delle loro scelte: un cambiamento culturale che porti a valorizzare l’unicità di ogni persona e a preoccuparsi del suo wellbeing, ingaggiandola e aiutandola a crescere all’interno dell’organizzazione di cui fa parte. In questo nuovo Umanesimo è altrettanto importante saper comunicare i propri valori e le proprie scelte, dalla Diversity & Inclusion alla Sostenibilità, che acquisiscono sempre più importanza sia per le persone sia per il mercato.
Si tratta di un’evoluzione inarrestabile che pone le imprese di fronte a nuove sfide, ma anche a grandi opportunità. Per questo, noi di Glasford International Italy abbiamo rivisto la nostra struttura organizzativa per fare spazio a tre business line, con una vista trasversale sui macro-temi dello Human Capital: quella dell’Executive Search, completamente rinnovata, e le due più recenti in Assessment Architecture & People Metrics e Talent Strategy & Employer Branding.
Ma cosa significa per noi essere una società di consulenza in ambito Human Capital? Ne abbiamo parlato con Valeria Palombini, Human Capital Solutions Director, Partner & Board Member.
Perché hai abbracciato il progetto Glasford?
Dopo diverse esperienze in ambito Human Capital, prima nella funzione HR & People Development di una multinazionale e poi in società di consulenza organizzativa, quello con Glasford è stato un incontro fortuito e fortunato. Da tempo non mi sentivo rappresentata dal mondo dell’Executive Search in cui operavo: quell’incontro, quasi cinque anni fa, ha rappresentato per me un punto di svolta tanto personale quanto professionale, perché ho percepito la possibilità di tradurre in azioni concrete i valori che sentivo appartenermi. Il nostro CEO & President Massimo Quizielvu insegue un sogno imprenditoriale che si traduce in un progetto coraggioso: mettere al centro la persona e agire per la realizzazione dell’impresa, contribuendo all’evoluzione di entrambi attraverso un’attenta esplorazione che coinvolga anche la loro relazione con il mercato.
Mi sono immediatamente rispecchiata in quel sogno, l’ho reso mio, e in questi anni siamo riusciti ad esprimerlo pienamente: abbiamo costruito la nostra organizzazione, scelto le persone con cui compiere questo viaggio, migliorato i nostri processi, capitalizzato il rigore metodologico, valorizzato l’unicità e il talento di ognuno di noi anche attraverso percorsi di formazione, coaching e counseling interni. Un percorso di crescita e di evoluzione che proseguiamo ogni giorno, e che quotidianamente condividiamo con le imprese nostre partner, aiutandole ad evolvere a loro volta, partendo dall’ascolto profondo dei loro obiettivi strategici e co-costruendo soluzioni mirate. Per questo crediamo di aver contribuito a generare valore, per l’individuo, per l’organizzazione e per il sistema imprese nel suo complesso.
Human Capital Solutions Director: qual è il tuo mandato in Glasford?
Nel corso di questi anni il mio mandato si è ampliato ed è strettamente “intrecciato” con l’evoluzione del nostro business model. Per rispondere al meglio ai needs delle organizzazioni abbiamo sviluppato un approccio sempre più trasversale, integrando nuove capabilities e costituendo due nuove business line: la prima legata all’Assessment Architecture & People Metrics, la seconda relativa ai temi di Talent Strategy & Employer Branding. Questo ampliamento nella nostra offerta ci consente di proporre alle imprese che si affidano a noi soluzioni Human Capital sempre più integrate, aiutandole ad affrontare le grandi sfide del Never Normal.
Rispondendo a questa evoluzione, come Human Capital Solutions Director, ho l’onore e l’onere di rappresentare questa rinnovata value proposition sul mercato. Per questo motivo opero al fianco dei clienti direzionali per comprendere appieno le esigenze e la cultura dell’azienda, al fine di costruire progetti custom e tailor-made trasversalmente alle tre business line. Per noi di Glasford, infatti, ogni progetto è un percorso di esplorazione in cui mettiamo a disposizione capabilities, know-how e capacità di advisory per accompagnare l’impresa nel suo peculiare percorso di evoluzione.
Sento questo ruolo particolarmente nelle mie corde, perché poggia sulla visione d’insieme, lunga e trasversale, che è l’ingrediente principale che porto nel mio mestiere. Sono guidata inoltre da una grande passione per la conoscenza e la comprensione dei contesti, delle organizzazioni, delle culture, della storia delle persone: su di essa ho costruito la mia formazione, fin dall’università, e ogni giorno mi impegno ad alimentarla, per espandere ulteriormente i miei orizzonti e scoprire strade non ancora tracciate.
Partner & Board Member: cosa significa per te?
Ciò che sento maggiormente è la volontà di essere testimone dei valori che perseguiamo, fuori e dentro l’azienda: l’ascolto in primo luogo, tanto verso i clienti quanto verso i colleghi, perché solo attraverso l’ascolto e la collaborazione è possibile realizzare il percorso di co-progettazione che è alla base di ogni nostro mandato e di ogni evoluzione, compresa quella di Glasford stessa. Significa operare ogni giorno per valorizzare l’unicità e il talento di ognuno, conoscendo la persona oltre il ruolo che agisce. Significa garantire, nel rispetto dei principi aziendali (onestà intellettuale, umanesimo, cross-fertilization, passo sempre oltre) un futuro di diversificazione del business, perché di fronte a domande complesse servono risposte non univoche, ma sintesi della multidisciplinarità che caratterizza una società liquida.
Quali saranno, sul fronte HR, le sfide che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni?
Tra le principali sfide c’è quella di attrarre e ingaggiare le persone: le priorità sono cambiate, acquisiscono sempre più importanza aspetti come la possibilità di lavoro ibrido, un corretto work-life balance, l’attenzione al benessere fisico e soprattutto mentale, le prospettive di formazione e crescita. Inoltre, le persone oggi cercano sempre più un’affinità ed una convergenza valoriale con le imprese. I giovani, ad esempio, rispondono a leve motivazionali significativamente differenti dalle precedenti generazioni: bisogna costruire nuovi ponti intergenerazionali per favorire l’incrocio di nuove prospettive, che favoriscano progetti e percorsi innovativi all’interno delle nostre aziende. Per le organizzazioni è sempre più importante rinnovare la propria identità: il percorso, che di fatto prevede un processo di riposizionamento strategico, si traduce nella capacità di realizzare una vera e propria value proposition in grado di trasmettere al mercato la storia, la cultura e la visione aziendale e di collegare ad essa le politiche di attraction e retention, comunicando attraverso le nuove tecnologie.
Un’altra sfida sta nella relazione fra il dato ed i fenomeni organizzativi: gli uni senza gli altri non hanno valore, se non nella capacità di interrogare il dato, tanto per leggere predittivamente quando per analizzare a consuntivo la complessità di quanto accade nell’ecosistema organizzazione, ed in tal senso guidare e supportare le scelte strategiche ed il business. Tale sfida richiede necessariamente una evoluzione delle competenze in seno al leadership team tutto. Tanto nella dimensione relazionale quando in quella realizzativa.
Da ultimo, ritengo che per guidare con efficacia l’evoluzione debbano evolvere anche i leader ed i loro stili manageriali, all’insegna della cooperazione, dell’integrazione e del coraggio della pluralità.
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