Glasford International Italy - E se il leader del Never Normal fosse un Pioniere?

E se il leader del Never Normal fosse un Pioniere?

Immagine di una città sfocata

Il peri­o­do appe­na trascor­so può apparir­ci come l’immagine sfo­ca­ta di un pae­sag­gio met­ro­pol­i­tano. Anche se non niti­do, rius­ci­amo a riconoscere e ori­entar­ci nel con­testo rap­p­re­sen­ta­to per­ché ci è famil­iare: è quel­lo in cui quo­tid­i­ana­mente ci muovi­amo, molto spes­so anche con il pilota auto­mati­co atti­vo. Ques­ta immag­ine si offre alla nos­tra mente come la metafo­ra del nos­tro agire quo­tid­i­ano, dan­do­ci l’opportunità di riflet­tere sui nos­tri mec­ca­n­is­mi di azione e reazione, di con­sue­tu­di­ni e inten­zioni.

Nel recente pas­sato, tra­volti dagli avven­i­men­ti sociali, eco­nomi­ci e dagli impat­ti orga­niz­za­tivi scate­nati dal­la pan­demia, ci siamo abit­uati all’idea che di “nor­male” non ci sarebbe sta­to più nul­la. Pri­ma ci siamo con­vin­ti che si sarebbe trat­ta­to solo di una fase di tran­sizione ver­so una nuo­va nor­mal­ità, ma oggi sen­ti­amo sem­pre di più che questo “new nor­mal” si sta trasfor­man­do in un “nev­er nor­mal”: il pae­sag­gio met­ro­pol­i­tano non tor­na niti­do e, sep­pure a noi famil­iare, nel­la sua non “mes­sa a fuo­co” ci impone un ria­dat­ta­men­to, e di trovare nuovi stru­men­ti e vie per ori­entar­ci all’interno di un con­testo che appare defin­i­ti­va­mente impreved­i­bile ed incer­to. Ques­ta metafo­ra, appli­ca­ta all’impresa, ci sug­gerisce di ripen­sare chi la gui­da, nel­la sua evoluzione da cre­atore a inno­va­tore.

Per conoscere e riconoscere questi nuovi leader ci è molto utile leg­gere l’evoluzione delle loro com­pe­ten­ze come una rispos­ta agli sti­moli e alle con­dizioni generati dal mon­do in cui si muovono e ci muovi­amo. Un mon­do che è cam­bi­a­to, cam­bia e anco­ra cam­bierà ad alta veloc­ità… saliamo dunque su una macchi­na del tem­po che, facen­do­ci muo­vere per gio­co tra pas­sato, pre­sente e futuro prossi­mo, ci por­ta ad una migliore com­pren­sione di ques­ta evoluzione.

E’ il 2015: inizia la Pres­i­den­za di Ser­gio Mattarel­la, Saman­tha Cristo­fore­t­ti tor­na sul­la ter­ra dopo 200 giorni nel­lo spazio; arri­va a pieno com­pi­men­to il dis­eg­no di legge “Indus­tria 2015” dalle cui fon­da­men­ta pren­derà sostan­za il Piano Cal­en­da negli anni a seguire, per la real­iz­zazione ital­iana del­la quar­ta riv­o­luzione indus­tri­ale, all’insegna del­la dig­i­tal­iz­zazione e del­la scop­er­ta di un nuo­vo umanes­i­mo indus­tri­ale. Il 2015 assume le sem­bianze di un propul­sore del mon­do in cam­bi­a­men­to, dan­do una spin­ta al ruo­lo cen­trale delle imp­rese nel­la soci­età. Un’analisi dei nos­tri man­dati di selezione di quell’anno, sostenu­ta anche da alcu­ni dati del World Eco­nom­ic Forum, ci mostra ai pri­mi posti di una clas­si­fi­ca delle com­pe­ten­ze dei man­ag­er più richi­este, le seguen­ti: prob­lem solv­ing, peo­ple man­age­ment, pen­siero criti­co, ascolto atti­vo e negozi­azione. Quan­to oggi suo­nano tradizion­ali o addirit­tura scon­tate, forse, alcune di queste?

Risaliamo sul­la macchi­na del tem­po, è il 2020, siamo in piena pan­demia: le aziende, ammor­tiz­za­ta l’onda d’urto, real­iz­zano che è tem­po di accel­er­are sulle tran­sizioni avvi­ate e che il cam­bi­a­men­to, sul fronte del busi­ness quan­to su quel­lo orga­niz­za­ti­vo, ha il suono di “un’ultima chia­ma­ta”…

Immagine di una galassia sfocata

L’immagine con cui abbi­amo aper­to la nos­tra rif­les­sione muta: dal land­scape met­ro­pol­i­tano, si apre la vista su una galas­sia… la vista dei nos­tri leader con­tin­ua a essere sfo­ca­ta ma in questo spazio tem­po­rale, non godono più del com­fort del­la con­sue­tu­dine. Siamo un’umanità in viag­gio, ma ven­gono meno le coor­di­nate, sale l’inquietudine di ciò che non si conosce. Ecco che la clas­si­fi­ca si mod­i­fi­ca rad­i­cal­mente e si apre con una com­pe­ten­za nuo­va quan­to essen­ziale: la tenu­ta alla com­p­lessità cres­cente. L’incertezza impat­ta sul proces­so deci­sion­ale dei leader, for­gia i loro com­por­ta­men­ti sot­to costante pres­sione e la loro capac­ità di restare in equi­lib­rio e di guidare e sostenere i pro­pri team. Da resili­en­ti, questi leader evolvono in anti-frag­ili, la com­p­lessità diven­ta uno sti­mo­lo da accogliere e a cui rea­gire trasfor­man­do gli appar­en­ti rischi in oppor­tu­nità, con spir­i­to inno­v­a­ti­vo e di inclu­sione. Per­mane nel­la clas­si­fi­ca del 2020 il pen­siero criti­co – forse con un sig­ni­fi­ca­to rin­no­va­to: quel­lo lega­to all’importanza di por­si domande, di chieder­si i “per­ché”… una chi­ave nec­es­saria per la let­tura del­la com­p­lessità – ed emerge la cre­ativ­ità, come com­pe­ten­za trasver­sale che con­sente di gener­are nuove idee, soluzioni… di immag­inare “nuove cose” o sem­plice­mente “nuovi modi”. La top 5 si chi­ude con la sem­pre buona ges­tione delle per­sone e con l’intelligenza emo­ti­va che, pur defini­ta da Daniel Gole­man nel lon­tano 1995, risco­pre ulte­ri­ore val­ore in questo tem­po la cui met­ri­ca è caden­za­ta sem­pre più dalle emozioni come asset in seno all’impresa.

Con­tin­uan­do il nos­tro viag­gio, appro­di­amo infine al 2025, per sve­lare un rank­ing di com­pe­ten­ze dei futuri leader del tut­to rin­no­va­to: al pri­mo pos­to com­paiono inno­vazione e re-immag­i­nazione. I leader del futuro prossi­mo, quel­li che sti­amo selezio­nan­do e val­u­tan­do oggi, sono cor­ag­giosi e cre­ativi, nel­la misura in cui sono in gra­do, in ques­ta galas­sia sfo­ca­ta, di re-immag­inare, per real­iz­zare “nuo­vo val­ore” e per sostenere e guidare la pro­pria orga­niz­zazione in ques­ta direzione. Sono leader dotati di una visione sol­i­da­mente anco­ra­ta all’eccel­len­za esec­u­ti­va: non bas­ta essere sog­na­tori, i sog­ni devono essere real­iz­za­ti, ed in tem­pi sem­pre più strin­gen­ti. Sono leader sociali: di quel­la respon­s­abil­ità lega­ta al sem­pre più evi­dente assun­to che l’impresa è parte di un organ­is­mo vivente più ampio che come tale fun­ziona se ogni parte agisce in con­ver­gen­za. Sono quin­di leader che rap­p­re­sen­tano una comu­nità, che fan­no fun­zionare un sis­tema più ampio e com­p­lesso, insieme ad altri leader. Chi­ude la top 5 delle com­pe­ten­ze del futuro prossi­mo la capac­ità di guidare attra­ver­so i val­ori: le nuove gen­er­azioni di leader sono sem­pre più spinte a sposare man­dati e prog­et­ti pro­fes­sion­ali che con­sen­tano loro di essere ambas­sador e pro­mo­tori del pur­pose azien­dale come fos­se una cas­sa di riso­nan­za che attra­ver­so i val­ori lega impre­sa, per­sone, comu­nità. Ver­so un comune fine ulti­mo.

La galas­sia che si apre davan­ti ai nos­tri occhi tor­na niti­da, l’inquietudine di ciò che non conos­ci­amo las­cia spazio all’attrazione di nuovi mon­di da vivere. Questo è pos­si­bile per­ché le nuove com­pe­ten­ze sono le coor­di­nate che ren­dono pos­si­bile nav­i­gare in sicurez­za questo spazio ines­plorato; re-immag­i­nazione e visione, come il Nord su una bus­so­la, con­sentono di ori­en­tar­si e met­tere a fuo­co ciò che ci cir­con­da.

Mi piace quin­di pen­sare al leader del futuro come ad un pio­niere: “colui che apre una via agli altri, esplo­ran­do regioni sconosciute e inse­dian­dosi in esse, in modo da con­sen­tire nuovi sboc­chi all’attività umana”; “è il pri­mo o fra i pri­mi a lan­cia­r­si in una inizia­ti­va, a intrapren­dere un’attività, a dif­fondere un’idea, apren­do nuove strade, nuove prospet­tive e pos­si­bil­ità di svilup­po”. In Glas­ford lo definirem­mo un Evo­lu­tion­er.

E allo­ra buon viag­gio, “ver­so l’in­fini­to e oltre”!

Emanuela Fer­ro — Part­ner & Board Mem­ber, Glas­ford Inter­na­tion­al Italy

Glasford International Italy Pionieri del Never Normal

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