Massimo Quizielvù: C’erano una volta i carrieristi

L’articolo, a firma di Massimo Quizielvù (CEO & President di Glasford International Italy), è stato pubblicato sul numero di ottobre 2022 di Persone & Conoscenze, di Edizioni ESTE.

C’è sta­to un momen­to, molti anni fa, intorno alla metà degli Anni 80, in cui da gio­vane con­sulente sen­ti­vo spes­so man­ag­er che ave­vano super­a­to la soglia dei 50 anni ripetere una frase che suon­a­va più o meno così: “Ho rag­giun­to i miei obi­et­tivi, ora rico­pro un ruo­lo impor­tante, quin­di toc­ca agli altri dar­si da fare”.

Ques­ta affer­mazione era figlia di un mod­el­lo di cresci­ta lin­eare che par­tendo da ruoli esec­u­tivi con­sen­ti­va di avan­zare fino ai ver­ti­ci delle aziende, val­oriz­za­va soprat­tut­to la dedi­zione – allo­ra inte­sa come obbe­dien­za e disponi­bil­ità illim­i­ta­ta in ter­mi­ni di orari di lavoro – uni­ta a una piena ade­sione alla ‘filosofia’ azien­dale.

In quegli anni il per­cor­so di cresci­ta avveni­va sovente all’interno del­la stes­sa azien­da e un fat­tore fon­da­men­tale era quel­lo cos­ti­tu­ito dai cosid­det­ti ‘pat­ti’ di fedeltà che dis­eg­na­vano le cor­date che, se avessero avu­to suc­ces­so, avreb­bero garan­ti­to la cresci­ta del­la per­sona nell’organizzazione. Il deside­rio di cam­bi­a­men­to, quin­di, era spin­to più spes­so dal fal­li­men­to del pro­prio prog­et­to di cresci­ta che dal­la volon­tà di cer­care sti­moli pro­fes­sion­ali nuovi ed evo­lu­tivi.

Quan­to la situ­azione oggi, 40 anni dopo, sia com­ple­ta­mente cam­bi­a­ta risul­ta evi­dente a tut­ti. La com­pren­sione delle ragioni di ques­ta trasfor­mazione, la definizione degli effet­ti che gen­era e, soprat­tut­to, come affrontare ques­ta nuo­va situ­azione dal pun­to di vista del­la ges­tione azien­dale è l’obiettivo di questo arti­co­lo. Cer­ta­mente, si deve par­tire dal capire atten­ta­mente il per­ché di questo impo­nente cam­bi­a­men­to, sia per rius­cire a leg­gere in modo accu­ra­to le com­p­lesse dinamiche orga­niz­za­tive che sti­amo viven­do sia per provare a con­fig­u­rare delle aree di inter­ven­to effi­caci.

 

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